Il SS. Crocifisso di Terranova
Nellanno 1602, a Terranova, dopo la processione del 19 marzo, il Crocifisso fu riportato
nel convento dei Padri Carmelitani. Lì giunti, in molti notarono come gocce d'acqua
nel sacro simulacro e che il fenomeno replicava nei giorni successivi.
La notizia cominciò a diffondersi in città e linspiegabile trasudazione accrebbe la devozione
verso il Crocifisso del convento del Carmine. Aumentò il viavai di fedeli e curiosi che si divisero
in credenti e non-credenti.
Le autorità non restarono indifferenti ai fatti. Il venerdì 29 marzo del
1602, il governatore riunì tutti i suoi collaboratori per attuare il sequestro della
sacra immagine. Nella mattinata del sabato 30 marzo 1602, si attuano i preparativi per spostare il Crocifisso.
Quella mattina, la sacrestia del convento viene preparata e messa a punto, in modo da togliere ogni futuro
dubbio che può alimentare i sospetti, lo scetticismo delle malelingue, sempre presenti in ogni epoca.
Infine, fu sequestrato il Crocifisso e come affermarono molti testimoni:
Il governatore chiuse la porta e portò con sé la chiave.
In serata di quello stesso giorno viene riaperta la porta della sacrestia.
I primi ad entrare gridano per la sorpresa e per la paura.
Leffusione di sangue dal Crocifisso è lì, sotto i loro occhi increduli.
La sacrestia si affollava sempre più e non poteva più contenere i presenti,
mentre dallesterno la gente rimasta fuori aumentava
e pressava per entrare, quindi arrivò subito la saggia decisione uscire fuori il Crocifisso.
Mariano Caxiaro così depose nel Processo: Il governatore diede lordine di portare
il Santissimo Crocifisso nellaltare maggiore del convento. Fino a quel giorno,
sullaltare maggiore del convento del Carmine a Terranova,
vi era stata collocata la statua della Madonna del Carmelo e che, quella stessa sera,
venne deposta ed insediata nellaltare laterale della chiesa.
Leffusione di sangue ed acqua del Crocifisso non si arrestò quel sabato sera del 30 marzo 1602, ma
continuò almeno fino allindomani sera, come testimoniarono i giurati nel Processo Vicariale.
Quello che pure risulta dalle parole dei giurati, è la varietà e la quantità dei miracoli
di guarigione fisica e spirituale dei tanti malati accorsi con fede a supplicare il Crocifisso del
convento del Carmine, e quei giorni furono per la città di Terranova, come il trovarsi Gesù Crocifisso
vivo e sanguinante, che dalla Sua Croce perdonava e guariva i presenti che lo
chiedevano con fede.
Nasce la tradizione del cotone sul SS. Crocifisso
Non sappiamo con esattezza quando
nacque la tradizione di "avvolgere con il cotone" il Crocifisso,
ma sembra la logica conseguenza al timore di una inaspettata effusione di sangue della sacra immagine,
infatti, un testimone riferì al processo Vicariale che: "Il vice vicario con del cotone asciugava altre gocce
di sangue che cadevano dai fianchi per terra e che non aveva ancora visto. Tanto fu lo sbigottimento che
si mise in ginocchio piangendo, perchè disse, il sangue era cascato per terra".
Così ogni anno in prossimità dell'11 gennaio si rinnova la tradizione, il cotone viene rimosso dal Crocifisso e
sostituito con del nuovo. Il cotone rimosso che è stato a contatto con il Crocifisso viene poi donato ai fedeli
nella commemorazione dell'11 gennaio per il terremoto del 1693 che colpì la Sicilia con migliaia di morti,
ma senza nessuna vittima a Terranova
Origini del SS. Crocifisso
Si narra che nella prima metà del 1500,
alcuni marinai di Terranova agli ordini del padrone e
commerciante Don Antonio Tusa, navigando lungo le coste della Magna Grecia capitarono in un porto,
dove una donna volle donare a questi cristiani il sacro simulacro che ella aveva tenuto nascosto al marito ebreo,
e del quale ne temeva la reazione nel caso fosse stata scoperta a rendere orazioni e peggio ancora,
ne temeva loltraggio alla sacra immagine.
Mentre spiegava delle abbondanti preghiere esaudite dal Crocifisso e dellamarezza di
questa decisione, arrivò improvvisamente il marito che dopo aver saputo tutto,
impose il prezzo in denaro: Mettiamolo in una bilancia e mi pagherete tanto denaro quanto pesa.
I marinai si guardarono in faccia attoniti ma Don Antonio Tusa ispirato da Dio accettò
lofferta. Quando egli cominciò a mettere denari sopra uno dei piattelli della
bilancia, tutti i presenti improvvisamente ammutolirono perché con il peso di quei pochi denari il piattello
si abbassò mentre il piattello con il Crocifisso si alzò. Incredulità e meraviglia generale.
Quel segno bastò ad Antonio Tusa ed ai suoi marinai che presero il Crocifisso, lo
collocarono in barca e rinunciando al commercio, fecero felicemente rientro a Terranova.
Questo spiega in parte la particolare e grande devozione dei marinai di Terranova
verso il SS. Crocifisso che, insieme ad altri episodi ne hanno accresciuto il culto.
Fonte: "A.D. 1602 - Terranova: Il Crocifisso del Miracolo" Edizione 2009
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